PRIMATO
lettere e arti d'Italia

Rivista quindicinale
diretta da Giuseppe BOTTAI e Giorgio VECCHIETTI.
ANNO PUBBLICAZIONE 1940 – 1943
RISTAMPA ANASTATICA
di tutti i numeri pubblicati
dal 15 marzo 1940 al 15 agosto 1943
introduzione di Pia VIVARELLI
Sarà adesso possibile ripercorrere l’intera vicenda della rivista, valutare il clima culturale dell’epoca che rivive attraverso gli articoli, i saggi e i racconti di critici e scrittori, e conoscere anche, attraverso le numerosi illustrazioni, l’importante contributo che pittori e scultori hanno dato all’arte in quegli anni.

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Estratto dall’introduzione di CAMILLERI
dal suo libro “La Bolla di componenda”
A farmi cangiare parere (e, così, accettare la regia di “Ritratto di famiglia”) fu l’apprendere il nome di chi aveva ideato e direttamente avrebbe condotto il programma: era quello di Giorgio Vecchietti. Non l’avevo mai visto di persona… Le voci su di lui riferivano che si trattava di un galantuomo e di un buon giornalista… Però il mio interesse per lui nasceva in primisi dal fatto che, giovanissimo, era stato condirettore della rivista PRIMATO, a fianco di Giuseppe Bottai, specie più unica che rara di gerarca dotato d’intelligenza e cultura.

Proprio sulle pagine di quella rivista che fortunosamente arrivava nell’unica edicola del mio perso paese siciliano, io mi ero in certo modo formato, spendendo vista e nottate a leggere saggi, racconti e poesie. Ricordo che la recensione di Jaime Pintor a un libro di Ernst Junger, “Sulle scogliere di marmo”, mi fece firriare intontonuto per le vie del paese sotto un bombardamento aereo con la gente che mi faceva voci di essere al rifugio e ricordo magari che il dibattito sull’esistenzialismo al quale partecipavano Abbagnano, Paci, Dalle Volpe ed altri ebbe su di me come conseguenza una leggera febbre accompagnata da eruzioni cutanee.

PRIMATO: La rivista, fu creata dal Ministro dell’Educazione nazionale, Giuseppe Bottai, alla fine del ventennio fascista coinvolgendo circa 250 intellettuali tra le “forze migliori della cultura” che sarebbero diventati i protagonisti del sapere italiano dal dopoguerra a oggi.

Ecco alcune firme che contribuirono al successo della rivista:
- Indro Montanelli,
- Renato Guttuso,
- Salvatore Quasimodo
- Gabriele D’Annunzio
- Giuseppe Ungaretti
- Vasco Pratolini
- Alfonso Gatto,
- Dino Buzzati,
- Giovanni Comisso,
- Mino Maccari,
- Filippo De Pisis,
- Michelangelo Antonioni,
- Anton Giulio Bragaglia,
- Giulio Carlo Argan,
- Eugenio Montale,
- Cesare Brandi,
- Giuliano Briganti,
- Antonello Trombadori,
- Dino Buzzati,
- Carlo Emilio Gadda,
- Cesare Zavattini,

Con la ristampa anastatica completa dell’Opera si vuole offrire al godimento dei lettori le pagine della nostra grande cultura.

L’opera, si articola in quattro volumi, uno per ciascuno anno. Pia Vivarelli studiosa del ‘900 italiano, nonchè esperta della pittura di Levi, De Chirico, Savinio e Novelli, ha curato un’ampia presentazione e un apparato di indici per facilitarne la consultazione.

Monumentale opera in 4 voll. misure 36×24 cm, tela di colore marroncino, con fregi in oro su piatti e dorsi. I numeri dei fascicoli sono progressivi per ogni anno.

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